Andrea Mandelli, presidente Fofi, chiude la settima edizione di FarmacistaPiù con un richiamo all’unità della categoria e al senso di responsabilità delle forze politiche: “rilanciamo Ssn secondo il principio della prossimità”
«Facciamo nostre le parole pronunciate dal ministro Speranza proprio a FarmacistaPiù: rilanciamo il Servizio sanitario nazionale secondo il principio della prossimità. E noi farmacisti presenti in Parlamento cerchiamo di dare il nostro contributo per fare ciò che serve davvero ai cittadini». Il presidente del congresso dei farmacisti italiani Andrea Mandelli chiude la settima edizione con un richiamo all’unità della categoria e al senso di responsabilità delle forze politiche. La sessione della domenica mattina si conclude con un dibattito al quale partecipano, oltre al presidente di Federfarma Marco Cossolo, i parlamentari (e farmacisti) Roberto Bagnasco (Forza Italia), Giuseppe Chiazzese (Cinque Stelle) e Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia).
Una piattaforma su cui lavorare
Mandelli rivendica il ruolo imprescindibile del farmacista nel sistema sanitario, ancora più evidente durante l’emergenza pandemica, riepilogando poi i punti cardine su cui lavorare nell’immediato futuro: vaccinazioni in farmacia, implementazione della farmacia dei servizi, rinnovo del contratto dei collaboratori, partecipazione attiva alle attività di teleconsulto, «nuova frontiera della medicina territoriale». Una piattaforma che trova d’accordo, nella sostanza, i colleghi parlamentari. Bagnasco concorda sulla necessità di introdurre anche in Italia un provvedimento che autorizzi le vaccinazioni in farmacia, come già succede in altri Paesi europei, ma prima ricorda le gravi insufficienze riscontrate sul territorio nazionale nella distribuzione dei vaccini antinfluenzali. Un tema, quello sui divari esistenti tra le varie sanità regionali, che è stato spesso al centro della discussione in questa edizione di FarmacistaPiù. La questione delle “ventuno sanità diverse” viene considerata un motivo di debolezza anche da Chiazzese, il quale poi ricorda come tra gli elementi su cui lavorare ci siano la realizzazione compiuta e uniforme sul territorio del Fasciolo sanitario elettronico, essenziale per una vera digitalizzazione in sanità, nonché l’opportunità di spingere ulteriormente sul consumo di farmaci generici («ho presentato un emendamento in tal senso»). Gemmato ricorda da parte sua che la capillarità ed efficienza della rete delle farmacie ha sopperito, soprattutto nei mesi del lockdown, alle carenze della medicina territoriale, dovute anche al contributo non proprio cospicuo offerto dai medici di medicina generale. E polemizza con il neoassessore alla Sanità della Regione Puglia Pierluigi Lopalco, che, partecipando a un convegno di FarmacistaPiù, si è detto favorevole alle vaccinazioni in farmacia: «Peccato però che l’amministrazione di cui fa parte abbia negato alle farmacie territoriali anche quell’1,5% di dosi vaccinali antinfluenzali che era stato concordato a livello di Conferenza Stato-Regioni».
La posizione di Federfarma
Nella tre giorni digitale organizzata da Edra, Cossolo ha ribadito quelle che sono per il sindacato titolari esigenze di cambiamento che non possono più attendere, a meno che non ci si voglia trovare di fronte, tra qualche anno, a un assetto del sistema farmacia completamente cambiato rispetto a quello odierno, e non certo in meglio. «Prima di tutto viene la nuova remunerazione, e confido nel supporto del ministro Speranza, che so essere consapevole dell’importanza di questa riforma, affinché coinvolga il governo in tutta la sua interezza. Per il resto, ribadisco che basterebbero poche righe da inserire in un decreto oggi in discussione al Parlamento per estendere alle farmacie nuove prerogative: vaccinazioni, test sierologici, tamponi rapidi… Fatta salva l’osservanza di tutte le misure di sicurezza del caso e la necessaria formazione dei farmacisti. Un’altra questione su cui ragionare riguarda le infiltrazioni mafiose nel nostro sistema, come dimostrano le recenti vicende calabresi. Ma la cosa richiede, ne sono conscio, tempi più lunghi di discussione». In chiusura dei lavori Mandelli dà appuntamento al prossimo anno, «per un’edizione di FarmacistaPiù in cui, di sicuro, sarà possibile riabbracciarsi e discutere insieme seduti attorno a un tavolo, davanti a una platea di persone».