Controlli NAS su tamponi in Farmacie e Laboratori

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I Nas hanno controllato 1.360 punti prelievi di farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi: contestate 282 violazioni

Nell’ultimo mese servizi di controllo del Comando dei Nas hanno interessato, complessivamente, 1.360 punti prelievi di farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282 violazioni. Questi i nuovi dati emersi dalla vasta campagna di accertamenti per verificare la corretta esecuzione dei tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19 per prevenire e contrastare la truffa dei “falsi positivi” e cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un altro soggetto “no vax” al fine di fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo effettuato da quest’ultimo, il “green pass”.

Le violazioni riscontrate: abusivismo professionale, kit irregolari, personale non vaccinato

I NAS hanno concentrato gli sforzi per verificare che presso i punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione dei soggetti da sottoporre a test, previa richiesta ed esibizione del documento di identità unitamente alla tessera sanitaria. Le violazioni riscontrate riguardano: – uso tamponi e kit reagenti non regolari, i quali, non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile; – mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test nonché irregolarità nella comunicazione delle risultanze nella piattaforma sanitaria informatica; – inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, in quattro casi effettuati da personale non qualificato e in altri casi privo del green pass obbligatorio; – effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario (androni di condominio, sottoscala, etc.), in locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale, aumentando il rischio di contagio. L’esito delle ispezioni ha portato alla sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività. Sono stati sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass. L’estensione delle verifiche ha inoltre consentito di accertare ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici, eseguendo il sequestro di 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari.

Controlli nelle farmacie in tutta Italia

In particolare, a Reggio Calabria è stata sospesa l’attività di esecuzione dei tamponi antigenici per Covid-19 presso 5 farmacie tra città e provincia di Reggio Calabria. In particolare, due dei punti prelievo erano stati ricavati utilizzando un androne condominiale e un appartamento dello stesso stabile della farmacia, senza peraltro individuare percorsi separati per gli operatori e gli utenti, in promiscuità anche con i residenti degli immobili. In una terza farmacia, invece, i tamponi venivano eseguiti negli stessi locali dedicati alla vendita di farmaci, con commistione tra soggetti destinatari dei test rapidi ed i restanti clienti.

Sospese le attività diagnostiche di due farmacie della provincia di Oristano per aver effettuato test rapidi per il rilevamento del virus Sars-Cov2 senza rispettare i requisiti igienico-sanitari e di riservatezza da attuare all’interno dei punti di prelievo tamponi.

I Nas di Parma hanno svolto un controllo presso una farmacia di Poviglio (RE) sono stati deferiti in stato di libertà due farmacisti e due studenti, per aver rispettivamente esercitato la propria attività sebbene sospesi dal relativo ordine poiché non vaccinati e per aver effettuato tamponi rapidi seppur sprovvisti dei previsti titoli abilitativi. È stata inoltre accertata la falsa attestazione, da parte di uno dei due studenti, della sottoposizione al vaccino anti Covid-19 al fine di ottenere un green pass valido, pur non avendone titolo.

Deferiti all’Autorità Giudiziaria il titolare di una farmacia di Luzzara (RE) ed un suo dipendente poiché quest’ultimo eseguiva tamponi antigenici rapidi dichiarandosi asseritamente farmacista. Nel corso del controllo sono state accertate ulteriori violazioni riguardo l’esecuzione dei tamponi, effettuati in luogo non idoneo e senza indossare i previsti dispositivi di protezione individuale, nonché la dispensazione di medicinali soggetti a prescrizione medica senza la presentazione di relativa ricetta.

Avanzata, alle competenti Autorità Sanitarie, la proposta di sospensione di due farmacie a seguito di criticità riscontrate. In particolare, in una farmacia di Fidenza (PR), è stata rilevata l’omessa indicazione del luogo di esecuzione dei test antigenici nonché la parziale compilazione delle schede di “consenso informato” dei clienti, non correttamente identificati. In un’altra farmacia, corrente in Sissa (PR), è stato riscontrato che il personale addetto all’esecuzione dei tamponi non utilizzava dispositivi di protezione individuale (camice monouso e protezione oculare) e non sostituiva i guanti in lattice monouso tra un cliente e l’altro omettendo, altresì, di sanificare il luogo di somministrazione dei test.

Denunciato il titolare di una farmacia di Brindisi per aver consentito ad una sua dipendente di eseguire test rapidi antigenici per il covid-19 sebbene non in possesso dei prescritti titoli abilitativi.
I Nas di Roma hanno deferito all’Autorità Giudiziaria il titolare di una farmacia di Roma ritenuto responsabile di aver utilizzato test diagnostici rapidi per il covid-19 privi della prescritta documentazione di conformità. Sequestrati 450 test diagnostici rapidi per covid-19 irregolari, per un valore di euro 7.000 circa.
A Salerno eseguita un’ispezione presso una farmacia di Vietri sul Mare (SA) in cui è stato accertato che i tamponi rapidi antigenici venivano eseguiti arbitrariamente, e senza richiesta di consenso informato, da parte di un soggetto, già farmacista, attualmente radiato dall’ordine e con certificazione, c.d. “green pass”, scaduto di validità.

Irregolarità e sospensioni in laboratori analisi

Altre irregolarità e sospensioni sono state riscontrate in punti tampone, poliambulatori e laboratori di analisi In particolare, i Nas di Udine hanno sanzionato il responsabile di un punto tamponi per l’esecuzione di test rapidi per aver omesso controllo del green pass ad una sua dipendente e averne consentito lo svolgimento dell’attività della stessa. Sospesi anche 3 laboratori di analisi a Campobasso e provincia e di 2 poliambulatori di Termoli dove, a seguito dei controlli è stata accertata l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi per il Covid-19 in assenza di autorizzazione regionale. Deferiti in stato di libertà due medici unitamente al presidente e al direttore sanitario di un’associazione ONLUS di Gavardo (Brescia). A seguito di un controllo effettuato presso un laboratorio di analisi sito in Castelvetrano (TP) è emerso che i pazienti da sottoporre a tampone rapido igienico venivano accettati senza l’adozione di corrette procedure di identificazione e registrazione nella piattaforma informatica regionale. Segnalato all’Autorità Sanitaria competente il titolare della struttura.

fonte: Farmacista33