Telemedicina in Farmacia, realtà sempre più concreta

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La telemedicina ha visto un importante aumento: nei primi 9 mesi 2021 si sono registrate 155mila prestazioni

La telemedicina ha visto un importante aumento nel corso degli ultimi mesi: nel 2016 sono state erogate 43mila prestazioni, divenute 140mila nel 2020. Ma nei primi 9 mesi 2021 si sono registrate 155mila prestazioni. Lo ha detto Gianni Petrosillo presidente dell’Sunifar, un bilancio delle prestazioni erogate in regime di telemedicina nelle farmacie, intervenendo al convegno della Sifo che si è tenuto nel corso di Farmacistapiù 2021.

Sì a tele-refertazioni e tele-consulto

«Il riconoscimento del ruolo della farmacia nel Ssn, i fondi assegnati dal Ministero della salute per le attività di telemedicina, e con i fondi diretti al rafforzamento della farmacia dei servizi a livello territoriale e locale sono la risposta alla dimostrata efficacia delle farmacie nel periodo pandemico – ha sottolineato Petrosillo. – La farmacia è pronta per assumere nuovi compiti in collaborazione con medici e farmacisti ospedalieri, nell’ambito della riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali».
Nel suo intervento Domenico Maria Carretta cardiologo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Consorziale Bari ha ricordato che «Secondo il documento ministeriale sulle regolazione ed erogazione delle prestazioni in telemedicina, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni a dicembre 2020 e che ha definito le prestazioni in telemedicina riconducibili ai Lea, attraverso la farmacia è possibile erogare D medico-sanitaria, tele-refertazioni, tele-consulto medico e tra medici. Inoltre, nell’ambito della farmacia dei servizi rientrano prestazioni svolte in collegamento con centri specialistici, ossia Ecg, Holter, tele-spirometria».

«La telemedicina assume un valore aggiunto come scelta etica, in termini di equità di accesso alle cure e alla assistenza sanitaria, il farmacista ospedaliero può avere un ruolo nel migliorare efficacia, appropriatezza, efficienza e contenimento di spesa» ha dichiarato Maria Ernestina Faggiano tesoriere della Sifo. È stata sottolineata la necessita di rendere la modalità di assistenza in telemedicina più umana, quando telemedicina e teleassistenza sembrano rimandare invece a una relazione di cura spersonalizzata, a fronte di COVID-19 che ha fatto emergere l’importanza della relazione umana tra assistito e curante. «Per ovviare a ciò – ha aggiunto Faggiano – un progetto pilota dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria intende focalizzarsi sulla creazione di percorsi di cura innovativi, e su misura a seconda delle necessità dei pazienti, ottenuti integrando le metodologie della medicina narrativa, con l’obiettivo di valorizzare la facilità della comunicazione digitale, e avvalendosi di un percorso di comunicazione e ascolto strutturato, secondo i principi della medicina narrativa, nell’ottica di facilitare i più fragili. A questo obiettivo concorrono varie professionalità sanitarie, per una rete senza barriere che possa esercitare il proprio effetto anche sulla aderenza terapeutica».

Per il Presidente SIFO Arturo Cavaliere «la pandemia ha insegnato l’importanza della rete integrata di tutti i professionisti sanitari, ospedale-territorio-dipartimenti di prevenzione sanitaria. In questo quadro i farmacisti sono stati gli interlocutori che maggiormente hanno risposto alla fragilità del territorio con risposte importanti, soprattutto nelle prime fasi della emergenza. La pandemia ha costretto a strutturare percorsi multiprofessionali tra tutti gli attori dell’assistenza territoriale; i farmacisti ospedalieri possono essere la figura di connessione tra i distretti ospedalieri e territoriali».

D’altra parte, proprio perché «la gestione dell’emergenza Covid ha visto la farmacia di comunità come un punto di riferimento dell’assistenza sul territorio, può essere una delle porte che facilita l’accesso ai servizi del servizio sanitario nazionale. Il ruolo del farmacista si è evoluto, e dovrebbe essere sempre più integrato nella rete di assistenza dei PDTA; in questo senso nuovi ambiti di intervento potrebbero riguardare la riconciliazione farmacologica, il monitoraggio dell’aderenza terapeutica, l’informazione sul farmaco al paziente, con particolare riferimento a specifiche categorie di prodotti in accordo con il curante o lo specialista di riferimento» ha commentato Massimo Farina.

Di spicco le conclusioni di Nicola Realdon, Professore Associato Tecnologia e legislazione farmaceutica dell’Università di Padova: «Servono nuovi modelli professionali, da costruire anche in termini di formazione universitaria. La farmacia ospedaliera sempre più si rivolgerà verso un intervento farmacologico e terapeutico, fino alla risoluzione delle condizioni patologiche e al miglioramento della condizione di vita del paziente. Si tratta, in altre parole, di una realizzazione compiuta della farmacia clinica, con la presa in carico del problema clinico supportata dalla rete di professionisti sanitari, in continua interazione tra loro. Per fare questo serve un consolidamento della continuità ospedale territorio».

Offerta formativa ad hoc

Sifo, provider Ecm sin dal 2002, è anche formazione, «mai attuale come in questo momento in cui sono necessarie nuove competenze» ha dichiarato Paolo Abrate. «La strategia di intercomunicazione tra i protagonisti del servizio è essenziale per migliorare il risultato finale e mantenere il paziente al centro del percorso. Tutti gli attori dovrebbero non solo dialogare con il paziente, ma anche dialogare tra loro, con un interscambio continuo, reso possibile dalla necessaria digitalizzazione delle informazioni. Ogni anno una survey promossa da Sifo si occupa del rilevamento dei fabbisogni formativi, per pianificare la progettualità dell’anno successivo rivolta a tutte le professioni sanitarie; nell’ultima rilevazione gli obiettivi formativi più votati hanno riguardato l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, i sistemi di verifica e miglioramento dell’efficienza , oltre a temi di farmacoeconomia, farmacoepidemiologia e farmacovigilanza, fino a linee guida, protocolli e management del sistema salute con innovazione gestionale e sperimentazione di modelli organizzativi».

Stefania Cifani

Fonte: Farmacista 33