Vaccini in farmacia. Ecco gli obblighi per i farmacisti dal triage, al consenso informato, alla tracciatura
Sono sempre di più le Regioni che stanno sottoscrivendo l’Accordo quadro per la somministrazione dei vaccini in farmacia. Il punto sui passaggi, l’operatività e i requisiti necessari
In merito alla somministrazione dei vaccini in farmacia da parte di farmacisti, sono sempre di più le Regioni che stanno procedendo a sottoscrivere l’Accordo quadro nazionale. Il passaggio è indispensabile per l’attuazione dell’intesa, mentre, per quanto riguarda l’operatività, i requisiti necessari e gli adempimenti da mettere in atto sono fissati nel documento e negli allegati. Vale la pena ricapitolare i punti principali previsti dai documenti.
Somministrazione dei vaccini in farmacia: gli step da mettere in atto
Come si ricorderà, l’Accordo quadro nazionale, firmato a fine marzo da Governo, Regioni, Federfarma, Assofarm, ha definito “la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento, su base volontaria, dei farmacisti nella campagna di vaccinazione nazionale anti Covid-19”, fissando, tra gli altri aspetti, i requisiti essenziali, a partire dal percorso abilitante per il farmacista – attraverso i due corsi dell’Iss e il tutoraggio finale da parte di un medico o infermiere -, fino ai requisiti minimi dei locali, alle misure per garantire la sicurezza di assistiti e lavoratori, nonché alla conservazione e allestimento dei vaccini e al corretto smaltimento dei rifiuti derivanti dalla somministrazione. L’Accordo, in particolare, all’Allegato 2, dettaglia, gli step che vanno messi in atto per una corretta gestione della somministrazione del vaccino in farmacia. La premessa è che “le attività di prenotazione e di esecuzione verranno eseguite, da parte delle farmacie, secondo i programmi di individuazione della popolazione target definiti dalle autorità sanitarie e seguendo i criteri di priorità, con l’esclusione dei soggetti ad estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica”.
Gli appuntamenti “sono fissati con un intervallo tra una persona e l’altra adatto a garantire un’adeguata sanificazione delle superfici di contatto. In fase di prenotazione del vaccino viene fornita al cittadino un’adeguata informazione sui comportamenti da seguire durante la vaccinazione”. Il vaccino, a ogni modo, può essere “somministrato esclusivamente previa acquisizione del consenso informato da parte del farmacista attraverso la compilazione della scheda per la valutazione dell’idoneità/inidoneità del soggetto a sottoporsi alla somministrazione vaccinale”. I documenti allegati all’Accordo riguardano, infatti, la nota informativa sui vaccini, il consenso informato e l’elenco dei quesiti per il modulo standard di triage pre-vaccinale e di anamnesi Covid-19 correlata, che consentono di verificare l’idoneità alla vaccinazione e i casi che eventualmente vanno segnalati al medico curante, sulla base delle indicazioni fornite dall’Istituto superiore di sanitaÌ nel secondo modulo del corso di abilitazione alla somministrazione (si veda Farmacista33 del 13 aprile). Il farmacista abilitato “si impegna a somministrare il vaccino al solo soggetto risultato idoneo, rispettando le modalità di esecuzione riportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto e nel foglio illustrativo, che verrà reso disponibile”.
Le misure di sicurezza e l’allestimento del vaccino
Per quanto riguarda la fase di somministrazione vaccinale, il farmacista “incaricato indossa adeguati dispositivi di protezione individuale: mascherina FFP2/KN95, camice monouso. L’igiene delle mani prima e al termine della singola seduta vaccinale deve essere eseguita accuratamente, con soluzione idroalcolica”. Gli utenti vanno “invitati a mantenere il distanziamento, l’igiene delle mani e l’uso della mascherina per tutta la loro permanenza nella struttura”. Il farmacista quindi “verifica la congruità del vaccino ricevuto rispetto a quello richiesto, verifica la continuità della catena del freddo, provvede alla corretta conservazione in attesa dell’allestimento. È responsabile dell’igiene e della sanificazione dei locali, nonché di tutti i materiali necessari alle vaccinazioni circa le scadenze e funzionalità”.
Sorveglianza, supporto di emergenza e anagrafe vaccinale
Un altro aspetto di particolare importanza riguarda poi la sorveglianza: “Il farmacista deve assicurare la permanenza e il monitoraggio del soggetto sottoposto all’inoculazione vaccinale nella farmacia o in apposita area anche esterna ai locali della farmacia, per un tempo di 15 minuti successivi all’esecuzione del vaccino, per assicurarsi che non si verifichino reazioni avverse immediate”. Inoltre, laddove necessario, “fornirà un supporto di emergenza in caso di reazione anafilattica dovuta alla vaccinazione, avvisando immediatamente il numero di pronto soccorso 118, il cui intervento sarà assicurato nel più breve tempo possibile”. In “caso non siano stati rilevati eventi avversi immediati, viene programmata/confermata la data del richiamo”. In merito, infine, alla “Tracciabilità e rendicontazione informatica”, occorre “garantire l’aggiornamento, in tempo reale, dell’anagrafe vaccinale come condizione indispensabile per assicurare l’efficacia e il pieno successo della campagna di vaccinazione”. A tal fine, “verrà utilizzata la piattaforma informatica” messa a disposizione dall’Amministrazione regionale. “Il completamento delle operazioni informatiche consentirà la stampa dell’attestazione della vaccinazione, da consegnare al cittadino”.
Francesca Giani